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LA BASILICA E IL MUSEO DEL
SANTUARIO DI SAVONA

Ex Voto

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L’OSPIZIO DE' POVERI: OGGI R.S.A."SANTUARIO"

Sul lato destro della piazza è il lungo fronte dell’Ospizio Nuovo, il grande palazzo tardo-cinquecentesco. Il primo progetto, forse, dell’ingegner Giovanni Ponzello di Oneglia; decisivo l’intervento dell’architetto gesuita Padre Orazio Grassi, savonese, nel 1616 e nel 1636 subentrano tre architetti genovesi: Pier Francesco Cantoni, Sebastiano Ponzello, Gio Pietro Nove.

Dal 1642 ha subito modifiche, non nelle linee essenziali, divisioni, aggiunte nel corpo allungato perpendicolare a quello prospiciente la piazza. E nel primo 700, si sopraeleva di un piano, oltre l’aggettante cornicione classico a mensole binate, ribassato, con le finestre quadrate in linea con le slanciate , allungate del piano nobile. Nella seconda metà dell’800 sono effettuate modifiche interne e la sopraelevazione al fronte affacciato sul torrente, altre, ancora, nel 1848.

Tutta la pianta del complesso monumentale si sviluppa con una planimetria “ a T”, simmetricamente rispetto all’asse longitudinale. Il prospetto sulla piazza rimasto rustico, senza intonaci, nel fascinoso tono ambrato delle pietre e dei mattoni, è scandito orizzontalmente dalla cornice segna piano e in verticale dalle sottili lesene tuscaniche e dalle dieci finestre del pianterreno e del primo piano. L’ingresso, al centro, è vegliato dalle statue di due illustri benefattori: Giuseppe Montesisto (1770) e Maria Maddalena Durazzo (1782), opere del genovese Pasquale Bocciardo, in conclamato tardo-barocco.

Le dieci arcate a tutto sesto, a piano terreno, del porticato del progetto iniziale, utile e importante quale ricovero dei pellegrini, furono ben presto tamponate ricavandone vani (tuttora sono ben leggibili).

E dal giugno 2007, dopo quattro anni di rilevanti interventi, l’antico Ospizio ha ripreso il suo secolare compito di assistenza e accoglienza, arricchito dei più moderni ritrovati tecnici e tecnologici, per una fruizione in classica serena compostezza, nel rispetto della severa architettura seicentesca e ottocentesca.