La Sala Eso Peluzzi
La donazione che oggi ha trovato collocazione nel salone al primo piano dell’antico Ospizio dei Poveri del Santuario di N.S. di Misericordia di Savona abbraccia un arco temporale della produzione artistica di Eso Peluzzi che spazia dal 1920 al 1965.
In questo periodo il pittore ritrae luoghi, scene di vita e personaggi che sono rimasti nel sentire profondo della città di Savona e che ne costituiscono uno spaccato sociale mai dimenticato.
Non si tratta di una unica donazione, ma della raccolta di varie acquisizioni, succedutesi nell’arco di 49 anni, attraverso le quali Peluzzi sottolinea la propria volontà di far rivivere anche nel futuro le atmosfere ritratte nel luogo della sua ispirazione.
Egli, infatti, fu particolarmente legato all’edificio in cui volle fossero collocate le sue opere.
La raccolta, il cui nucleo principale fu donato nel 1969, ha dovuto attendere 39 anni per trovare una sua collocazione permanente, ma già nel 1992 l’allora Presidente delle Opere Sociali indicò la cosiddetta “sala delle carrozzelle” quale luogo ideale.
La stessa sala del resto faceva parte di quelle ritratte da Peluzzi, confermando ancora una volta il legame tra la sua opera e l’Ospizio.
E’ per la nostra Azienda motivo di soddisfazione accogliere i visitatori nello spazio dedicato a Peluzzi, per mostrare loro le donazioni, ma anche altre opere dell’artista che sono pervenute alle Opere Sociali in modo diverso, alcune di proprietà, altre per gentile concessione del Comune di Savona e della famiglia dell’artista.
Esse rappresentano la testimonianza di una umanità che al Santuario trovò accoglienza: degli anziani che chiusero in quelle stanze la loro vita, ma anche dei bambini e delle bambine che grazie a quell’accoglienza poterono aspirare ad un futuro.
Del valore artistico di Eso Peluzzi si dirà più approfonditamente all’interno di questa pubblicazione.
Il maestro, da oltre vent’anni, non è più con noi. Le sue opere continuano a parlare per lui in musei importanti e nelle case savonesi.
Nostro dovere era riportarlo qui, a Santuario, dove visse e lavorò ad una produzione artistica il cui valore, la cui modernità saranno sotto gli occhi di tutti.
Alle Opere Sociali non resta altro che ringraziare tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione dello spazio espositivo e del catalogo con professionalità, entusiasmo ed amore.
Un particolare ringraziamento alla moglie di Eso Peluzzi, la signora Antonietta, che con la sua tenacia ed infinita pazienza ci ha seguito in questi anni sino al compimento della volontà del marito.