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LA BASILICA E IL MUSEO DEL
SANTUARIO DI SAVONA

Nascita delle Opere sociali

Nascita delle Opere sociali

Nascita delle Opere Sociali

Dopo l’Apparizione, in breve tempo fu costruita la chiesa, su progetto dell’Architetto Antonio Sormano Pace, completata nel primo decennio del Seicento da una raffinata facciata di marmo bianco e pietra rosa di Finale. Quasi contemporaneamente, sul lato sinistro della piazza fu edificato il primo Ospizio, oggi denominato Palazzo delle Azzarie.

A fronte delle sempre più numerose richieste di accoglienza e di ricovero, ben presto si rivelò la necessità di provvedere alla costruzione di un nuovo Ospizio, come è evidente anche nella BOLLA PAPALE Sacrosanctae Romane Ecclesiae, emanata il 3 agosto 1537 dal Sommo Pontefice Paolo III.

Tale importante documento determinava l’assetto giuridico del Santuario di N.S. di Misericordia in una forma che, nonostante successive vicende, è durata sostanzialmente fino ai giorni nostri.

Nel preambolo è riassunta la storia del Sacro Luogo, a iniziare dalla costruzione della cappella eretta immediatamente dopo l’Apparizione, ma soprattutto è stato chiaramente espresso l’intento che aveva spinto gli Anziani della Città di Savona a interessarsi del Santuario.

Il Papa, accogliendo le richieste, concedeva al Comune di erigere presso il Santuario un Ospedale unitamente alla possibilità di eleggere ogni anno più Amministratori per il governo dell’Ospizio.

L’amministrazione del Santuario e dell’Ospizio, considerati come unica entità, fu attribuita alla Città e, al Comune spettava stabilire gli ordinamenti dell’Istituzione e all’occorrenza modificarli.

Il patronato sul Santuario costituì per il Comune un prezioso privilegio, ritenuto il residuo della perduta sovranità dopo la sconfitta subita dalla Repubblica di Genova.

Sulla facciata del Santuario fu collocato lo stemma del Comune di Savona e gli Amministratori dell’Istituzione, nel concedere le cappelle della chiesa a nobili famiglie, che ne curavano l’abbellimento, imposero il divieto di porvi blasoni o insegne per non recare pregiudizio al patronato della città.

La situazione rimase pressoché immutata sino alla prima metà dell’Ottocento.

L’interesse intorno alle questioni inerenti la giurisdizione del Santuario si riaccese in occasione del dibattito relativo ai rapporti tra Stato e Chiesa in prospettiva della realizzazione dell’unità d’Italia e riprese vigore negli anni Trenta del Novecento, in seguito alla sottoscrizione del Concordato tra la Santa Sede e lo Stato Italiano.

La questione giuridica della fisionomia del Santuario, recentemente risolta, ha chiarito anche la configurazione patrimoniale delle Opere Sociali di N.S. di Misericordia.

In data 8/9/2004 le Opere Sociali di N.S. di Misericordia ed il neo costituito Ente Ecclesiastico Santuario di N.S. di Misericordia hanno sottoscritto una Convenzione per regolamentare la gestione del Santuario e dei beni connessi.

Nel frattempo, l’I.P.A.B. Opere Sociali di N.S. di Misericordia, a seguito delle disposizioni del Regolamento Regionale 18/03/2003, n. 6 e ss.mm.ii., perfezionato con provvedimento della Giunta Regionale n. 996 del 6/8/2003, si è trasformata in Azienda Pubblica di Servizi alla Persona Opere Sociali di N.S. di Misericordia, dotandosi di un nuovo Statuto, deliberato dal proprio Consiglio di Amministrazione con provvedimento n. 154 del 25/11/2003, successivamente approvato dalla Giunta Regionale con deliberazioni n. 1658 del 16/12/2003 e n. 1079 del 23/09/2005.